Franchino
27
Lug

Storia e tutela di un patrimonio moderno: ospizi, istituti e colonie in Liguria

Francesca Segantin

Among buildings realized in Italy for the education and care of the children, those of the Italian Riviera, represent an important heritage yet little known. These architectural complexes, were built, between the end of the 19th and the Seventies of the 20th Century, in order to protect the children’s health and to arrange for their education during the summer time. Due to the decrease in the demand for facilities for social tourism, which began in the Seventies of the 20th Century, most of these buildings were gradually abandoned, demolished or converted. Nowadays these architectural complexes represent the material evolution evidence of the Italian health, welfare and educational culture of the last century, as well as a significant heritage that contributed to the urbanization process of the Ligurian coast. This paper, part of a PhD on-going research in Preservation of the Architectural Heritage (Politecnico of Milano), aims, through the analysis of the Ligurian case, a cause for reflection about the conservation and reuse of this modern heritage.

L’insieme dei complessi architettonici realizzati grazie ad interventi di carattere assistenziale per la cura, l’educazione e la vacanza dei bambini appartenenti alle classi meno abbienti costituiscono un rilevante patrimonio architettonico e paesaggistico della Riviera ligure. Tra questi complessi sono compresi gli ospizi marini, gli istituti elioterapici, le colonie marine e di vacanza, costruiti tra la seconda metà del XIX Secolo e gli anni Settanta del Novecento. Questi edifici, nonostante a una prima analisi possano sembrare diversi tra loro, data la varietà di soluzioni architettoniche adottate, sono in realtà accomunati da diversi fattori che permettono di poterli considerare come un unico “soggetto storico, sociale e architettonico” che è stato modificato nel tempo in base a esigenze di carattere sociale ed estetico. Il primo fattore che li accomuna è la funzione per cui sono stati realizzati: ospitare per periodi di tempo, più o meno lunghi, i bambini poveri malati o “gracili” bisognosi di cure marine. A tale funzione si affiancarono anche, tra la fine degli anni Dieci e gli anni Settanta del Novecento, quella educativa e ludica secondo l’evoluzione dei principi igienisti e pedagogici dalla cultura dell’epoca. Altra caratteristica comune è legata alla loro conformazione architettonica che, seppur sia stata risolta secondo tipologie anche molto diverse tra loro, è sempre rimasta in bilico tra quella sanatoriale, scolastica e alberghiera. Inoltre, risulta costante anche la presenza di parchi e giardini attorno agli edifici adibiti alle attività di svago e ai trattamenti terapeutici. Il terzo elemento che li accomuna riguarda la scala territoriale, ovvero la loro localizzazione in prossimità della linea di costa e il loro carattere di emergenze architettoniche rispetto al paesaggio naturale e/o urbano circostante…

⇒ l’approfondimento continua sul numero 36-37 de ilProgettoSostenibile

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