retrofitting
15
Nov

Strategie di low energy low cost per il retrofitting del social housing

Alessandra Battisti, Fabrizio Tucci

The article aims to explain the improvement in the strategies of living standards, energy efficiency and cut in carbon dioxide emissions in the existing social housing sector through low cost transformations of flexible, open,“intelligent” retrofitting which, with the inhabitants’ participation, succeeds in realizing a residential organism evolving under the ever-increasing need of continuous changes and adjustments of flats characterized by linked units, intermediate spaces, multifunctional environments which are formed in space and time. The two cases proposed, planned and in progress are in Central Italy in the climatic zones C and D. The first is in Senigallia (Ancona) and is carried out by the Itaca Department, persons in charge are Professors Salvatore Dierna and Fabrizio Orlandi; the second is in Nettuno (Rome), realized by the studio Battisti Tucci. Their aim is to invert radically the process and the systems of the use of energy resources and to get back the tradition in employing passive solar and cooling technologies for the urban eco-efficient development. In these cases the experience of experimentation of urban building retrofitting with low costs represents the attempt to shift into urban architectonic forms – and therefore into the living forms – the potentials of local culture together with environmentally sustainable use of the energy resources.

Il progetto contemporaneo di recupero dell’enorme patrimonio esistente di social housing non può oggi non misurarsi con le questioni della sostenibilità ambientale e dell’efficienza energetica da una parte e del basso costo, della semplicità costruttiva e dell’efficacia degli interventi dall’altra. Occasione per sperimentare le possibili strategie di approccio al duplice cuore della problematica l’hanno offerta due progetti di retrofitting di due quartieri ex IACP del Centro Italia, uno a Senigallia dell’ERAP della Provincia di Ancona, l’altro a Nettuno dell’ATER della Provincia di Roma per i quali le amministrazioni committenti degli studi di sperimentazione progettuale (Comune di Senigallia e Comune di Nettuno, con i relativi istituti di case popolari) chiedevano un consistente efficientamento energetico degli insediamenti, una decisa riduzione dei consumi termici, un miglioramento del comfort bioclimatico e l’aumento della loro complessiva efficacia ecologica nel rispetto dei limiti del budget a disposizione pari, in entrambi i casi pur nelle differenze dei contesti, a costi parametrici di retrofitting di circa 400/500 euro/m², che salgono a 800/900 euro/m² per le operazioni parziali di ricostruzione/ integrazione con nuovo intervento.

Negli ultimi anni il dibattito sulle operazioni di retrofitting degli alloggi sociali sta conoscendo una nuova ondata di risveglio in tutta Europa, vissuta timidamente anche in Italia, senza però raggiungere il numero di interventi di recupero realizzati in altre nazioni più sensibili alla tematica come Olanda, Inghilterra, Francia e Germania. Il rinnovato interesse per il social housing si è inoltre arricchito degli attuali aspetti dell’efficienza energetica e della sostenibilità ambientale, dettati nell’ultimo decennio da due importanti Direttive europee: la EPBD e la EE-EEI; questioni centrali, ma che in passato non erano mai state affrontate in relazione al tema del social housing visti soprattutto i bassi costi di realizzazione degli interventi di retrofitting e di recupero imposti in Italia per questa tipologia di alloggi.

L’approccio progettuale che andiamo ad illustrare, portato avanti negli ultimi anni nell’ambito di diverse sperimentazioni, tra cui le due che presentiamo, si fonda sulla ricerca di un impiego controllato di tecnologie, semplici dal punto di vista costruttivo ma efficaci ed efficienti dal punto di vista prestazionale, e sulla concezione del comportamento complessivo termodinamico e fluidodinamico simulato fin dalle prime impostazioni di concept del progetto di recupero degli edifici e dei complessi insediativi.

Sperimentazione di retrofitting bioclimatico ed energetico per lo IACP di Senigallia, Ancona
La prima sperimentazione progettuale fa riferimento ad un’esperienza condotta nell’ambito di uno studio del dipartimento ITACA dell’Univer-sità “La sapienza” di Roma per il recupero ecologico ed energetico del complesso insediativo ex IACP denominato “Villa Aosta” realizzato nel 1930 a Senigallia, studio scientifico e progettuale promosso dal Comune di Senigallia e dall’ERAP di Ancona, con responsabili scientifici Salvatore Dierna e Fabrizio Orlandi e coordinatore operativo della sperimentazione Fabrizio Tucci. (…)

Il complesso edilizio presenta una relazione estremamente problematica dal punto di vista ambientale con i dati di contesto: confina a nord con un tratto della ferrovia Bologna-Lecce, a sud con un tratto della Statale Adriatica Nord (Via Raffaello Sanzio), ad est con una strada urbana molto trafficata (Via Zanella) perpendicolare alla Statale e costituente un sottopasso della ferrovia per consentire l´accesso al mare, e ad ovest con un corso d´acqua denominato Fontenuovo ma detto “fosso della Giustizia”. Inoltre, rispetto alle aree limitrofe, gli edifici sono posti ad una quota inferiore di circa 80 cm rispetto alla strada statale e di ben 2 m rispetto alla posizione dei binari della ferrovia. Tali caratteristiche di contesto imprimono al piccolo insediamento inaccettabili livelli di inquinamento dell’aria, di disagio acustico, di limitazione della ventilazione naturale e di incremento dell’umidità relativa. (…)

Calcolo dei consumi energetici, del degrado acustico e del livello di ecoefficienza nel complesso edilizio
Il calcolo è stato effettuato tramite il modulo di bilancio energetico del software EPIQR, implementato e integrato in via sperimentale con l’impiego dei due software Trnsys ed EnergyPlus. I risultati ottenuti mostrano una situazione energetica particolarmente negativa su tutti i comparti, pari ad un fabbisogno energetico medio di 204 kWh/m2 annui. Sono stati condotti anche attenti studi e rilevamenti sulla situazione di degrado acustico in cui versano grossa parte degli spazi esterni ed interni dell’isolamento, con l’impiego del software Mythra attraverso il quale si è giunti a quantizzare in quasi 80 decibel l’impatto sonoro della ferrovia da una parte e del traffico prodotto dalla strada statale e dalle strade limitrofe dall’altra, livelli, come noto, assolutamente inaccettabili per una qualsiasi tipologia di utenza urbana. Si è proceduto infine ad una valutazione complessiva del comportamento dell’insediamento dal punto di vista ecologico-ambientale con l’applicazione del Protocollo Itaca, dal quale è risultato che le sue condizioni sono fuori limite, con – anche in questo caso – un inaccettabile risultato pari ad un complessivo indice di segno negativo di -0,43 (in un range che oscilla da -2 a +5) che colloca il quartiere nella fascia più bassa tra 0 e -2 nella quale si può motivatamente parlare di assoluto degrado ambientale. (…)

Quadro sintetico dei risultati energetico-ambientali conseguiti con l’intervento di progetto
1) Il livello di ecoefficienza della configurazione di progetto dell’intero complesso risulta pari a +4,33 rispetto ai parametri del protocollo ITACA che prevedono un valore massimo di 5. Ricordiamo che il valore conseguito dalle valutazioni precedentemente effettuate sullo stato di fatto era pari a -0,43;
2) i fabbisogni energetici estivo+invernale conseguiti con l’intervento vedono per i comparti di nuovo impianto 29,92 kWh/m²a (classe A), per quelli a mix di nuovo e riqualificazione 60,88 kWh/m²a (classe C) e per i comparti di sola riqualificazione vincolati dalla sovrintendenza 75,59 kWh/m²a. Il valore medio ponderale del consumo energetico nell’intero comparto e di 38,82 kWh/m²a, che colloca il complessivo intervento di progetto letto sull’insieme dell’insediamento nella seconda fascia di consumo energetico;
3) i livelli di impatto acustico si abbassano, passando da 78,1 dB a 63,8 dB per il fronte sulla ferrovia, e da 77,2 dB a 64,8 dB per il fronte sulla strada statale. Entrambi questi risultati sono assimilabili alla 4a fascia di rendimento acustico facendo passare l’area dal punteggio “scarso” relativo al fronte su ferrovia al punteggio “buono” di tutto l’ambito. (…)

⇒ l’approfondimento continua sul numero 25 de ilProgettoSostenibile

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