19
Feb

Rappresentazioni tridimensionali e dinamiche per la visualizzazione dei beni culturali

Cristina Candito

Restoration of structures often includes adapting spaces to make them accessible to disabled users. A series of analyses are carried out before a space is modified. This work may not be limited to the standard surveys, but additionally could include another representation of the space so as to highlight its peculiarities and its potential usability for the disabled. This could then be used to create visual aids to improve their experience. One possibility could be the creation of dynamic visuals (perhaps with 3D models) for people with motor disabilities. These representations could help finding solutions prior to the actual elimination of physical barriers, such as: alternative pathways, signs, specific instructions for the use of assistance facilities, and specific instructions for different types of disability. Moreover, some of these visual aids, based on high-definition technology, are useful tools to extend the usability of areas that (because of their difficult location or for conservation reasons) cannot be accessed by some disabled users. In such cases a sustainable virtual visit can be provided to the users who, for various reasons, may be unable to visit sites of cultural heritage.

Le nuove tecniche fotografiche digitali rendono disponibili delle modalità di visualizzazione che svincolano le immagini dalla loro staticità e parzialità, per fornire visioni dinamiche ed immersive. Queste caratteristiche sono detenute, ad esempio, dalla fotografia panoramica ad alta risoluzione che prevede l’unione di diversi scatti per ottenere vedute esplorabili tridimensionali.
Le seguenti considerazioni nascono dall’impiego di tali tecnologie all’interno della ricerca sulle “Prospettive Architettoniche: conservazione digitale, divulgazione e studio” (P.R.I.N. 2010/11 Coordinatore scientifico nazionale: prof. Riccardo Migliari, Responsabile scientifico dell’Unità locale di Genova: prof. Maura Boffito), che si pone come obiettivo lo studio delle prospettive architettoniche dipinte. Tale ricerca si avvale, appunto, di strumenti adatti alla realizzazione di fotografie panoramiche, che consentono di percepire gli ambienti studiati nella loro dimensione integrata da spazio reale e spazio illusorio generato dalla decorazione.
Si riconoscono, però, altri possibili impieghi delle strumentazioni descritte, quali, ad esempio, la visualizzazione dei luoghi da parte di un vasto pubblico. Le finalità possono variare dall’esplorazione virtuale dei beni culturali, che sostituisce una reale visita per motivi di conservazione oppure di accessibilità, alla preparazione ad una visita dell’ambiente dai contenuti interattivi di tipo didattico o legati alle istruzioni per usufruire di ausili legati alla disabilità.
Per comprendere la specifica applicazione è necessaria una sommaria introduzione alla tecnica della fotografia panoramica: un’immagine panoramica deriva dalla composizione di una serie di singole fotografie riprese dallo stesso centro di proiezione. Tali immagini sono effettuate in maniera da ottenere una continuità ed una parziale sovrapposizione per renderne possibile la composizione, che può essere effettuata grazie al riconoscimento, negli scatti contigui, di punti omologhi. L’effetto di continuità deve essere considerato non solo per gli aspetti geometrici dell’immagine, ma anche per quelli relativi a colore e luce. (…)

L’articolo completo è pubblicato sul numero 36-37 de ilProgettoSostenibile (vai all’indice)

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