raccolta acqua piovana
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La UNI/TS 11445 – Impianti per la raccolta e l’utilizzo dell’acqua piovana

Anna Frangipane

The Technical Specification UNI/TS 11445 “Rainwater harvesting systems for domestic uses, unless human uses. Design, fitting and maintenance” was recently published. Rainwater uses for compatible exigencies may find in this document the needed reference for the application of existing regulation on the topic, at regional, country and town level, addressed to the preservation of water resources in buildings. The document was structured as following the robust schemes of existing European Norms (DIN 1989-1/2002, ÖNORM B 2572/2005, BS 8515/2009) and is characterized by the attention paid to hygienic issues and the introduction of reservoir sizing methods based on the rainwater local Italian data. This new operational tool is going to integrate and fit to Italian context existing tools addressed to the design, fitting and sustainable management of water cycle within the building process.

È stata di recente pubblicata la specifica tecnica UNI/TS 11445 “Impianti per la raccolta e l’utilizzo dell’acqua piovana per usi domestici diversi dal consumo umano. Progettazione, installazione e manutenzione”. L’utilizzo dell’acqua piovana per usi compatibili ha nella specifica tecnica il riferimento necessario per l’applicazione delle vigenti prescrizioni normative – a livello regionale, provinciale e comunale – indirizzate alla tutela della risorsa idrica in edilizia. Il documento, strutturato secondo gli schemi consolidati delle normative europee (DIN 1989-1/2002, ÖNORM B 2572/2005, BS 8515/2009), si caratterizza per l’attenzione alle condizioni di igiene e l’introduzione di criteri di dimensionamento dei sistemi di accumulo che tengono conto delle caratteristiche pluviometriche locali italiane. Il nuovo strumento operativo va, così, a integrare e contestualizzare quanto già a disposizione per la progettazione, la realizzazione e la gestione sostenibile del ciclo dell’acqua nel processo edilizio.

Il contesto nazionale
La nuova specifica tecnica UNI/TS 11445 “Impianti per la raccolta e l’utilizzo dell’acqua piovana per usi domestici diversi dal consumo umano. Progettazione, installazione e manutenzione” è il risultato di un lungo processo di elaborazione svolto, in questi anni, in sede UNI1. La specifica tecnica fornisce una prima risposta alla situazione di incertezza che, per l’assenza di un documento di orientamento ufficiale, di fatto, è andata configurandosi nel tempo. Le corrette istanze di salvaguardia della risorsa idrica in edilizia hanno, infatti, portato le amministrazioni pubbliche, in tutta Italia, a emanare leggi e regolamenti attuativi che prescrivono la realizzazione di impianti di raccolta dell’acqua piovana, rifacendosi, in modo non coordinato, a riferimenti normativi esteri – in particolar modo la norma DIN 1989-1/2002 – determinando un quadro scomposto di azioni positive, caratterizzate, nella maggioranza dei casi, da una grande attenzione per la pratica di salvaguardia e l’incentivo alla realizzazione dei manufatti, unita alla quasi totale assenza di indicazioni concordanti relative agli usi consentiti, al dimensionamento degli impianti e alla loro gestione e manutenzione. La raccolta e l’utilizzo dell’acqua piovana, per quanto necessari e virtuosi, non possono, però, prescindere dal soddisfacimento di alcuni requisiti alla base della garanzia di igienicità e corretto funzionamento degli impianti, avendo tutti ben presente come l’acqua possa costituire il mezzo più efficace di sviluppo e diffusione di agenti patogeni, anche molto pericolosi. In tal senso, la specifica tecnica, intende costituire il riferimento normativo necessario, in un’ottica di ottimizzazione degli usi in relazione alla qualità della risorsa idrica.

Il campo di applicazione
La specifica tecnica UNI/TS 11445 ha come campo di applicazione quello degli usi domestici diversi dal consumo umano2, in ambito residenziale e similare3. In particolare, è fatto esplicito riferimento all’irrigazione dei giardini, allo scarico delle cassette WC e al lavaggio delle superfici di pertinenza degli edifici, lasciando spazio a eventuali altri usi, solo se consentiti dal legislatore (impianti antincendio, impianti di raffrescamento, …). La definizione di tale campo di applicazione avvicina la norma italiana molto più alla norma austriaca (ÖNORM B 2572/2005) e a quella inglese (BS 8515/2009), indirizzate all’edilizia residenziale, che alla norma tedesca (DIN 1989-1/2002), redatta, in realtà, per impianti di qualsiasi dimensione4. Va chiarito, a riguardo, che di questa norma si conosce e si applica, generalmente, solo la prima parte (DIN 1989-1/2002), disponibile in inglese, mentre del tutto sconosciute sono, alla maggior parte degli operatori, le 3 parti correlate, disponibili solo in tedesco (DIN 1989-2/2004, DIN 1989-3/2003 e DIN 1989-4/2005), relative a filtri, serbatoi e dispositivi di controllo, che rendono la norma molto più complessa di quanto si sappia e adatta, pertanto, anche a impianti di rilievo (terziario, industriale, …).

I requisiti individuati
I requisiti individuati dalla specifica tecnica UNI/TS 11445 si riferiscono alla progettazione, alla realizzazione, all’esercizio e alla manutenzione degli impianti, di accumulo e di distribuzione, dell’acqua piovana, secondo lo schema comune a tutte le normative in materia. Tanto la fase di progettazione e installazione, che quella di esercizio e manutenzione, richiedono il soddisfacimento di alcune garanzie basilari, spesso, nella quotidianità, disattese, soprattutto in impianti non standardizzati, realizzati in economia, riutilizzando volumi di raccolta esistenti (cisterne per combustibili dismesse, …) e privi dei componenti aggiuntivi indispensabili (filtro, troppo-pieno, valvole antiriflusso, …). Peraltro, come già stabilito dalle norme vigenti, tali impianti devono essere completamente svincolati e distinguibili dagli impianti di adduzione e distribuzione dell’acqua potabile5. Il riferimento alle diverse fasi della vita utile degli impianti è evidenza della consapevolezza che, per la vulnerabilità connessa con la garanzia delle condizioni di igiene, gli impianti di raccolta e utilizzo dell’acqua piovana necessitano verifiche periodiche dell’efficienza e del corretto uso, come prescritto, ad esempio, per gli impianti termici. (…)

⇒ l’approfondimento continua sul numero 31 de ilProgettoSostenibile

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